Un Modello Politico-Economico per una Smart Lazio 2025

La prossima domenica ci sono le elezioni nella Regione Lazio. Le proposte di sviluppo economico ed occupazione delle forze politiche sono per lo più inadeguate al contesto economico mondiale sempre più dominato dall’ innovazione, specie in campo informatico. Fanno eccezione le proposte del M5S Lazio pubblicate sulla piattaforma Rousseau da Davide Barillari (da me riportate qui pubblicamente su FB), che riassume le proposte di legge regionale M5S già presentate ed altre proposte in una visione dettagliata e concreta di una Smart Lazio, centrata su sub-settori d’innovazione della sanità, cybersicurezza, intelligenza artificiale e partecipazione, a cui abbiamo partecipato.

In continuità con le nostre proposte per un Trustless Computing Cluster e Campus per la Cybersicurezza e Intelligenza Artificiale nella regione Lazio – presentiamo di seguito una visione d’insieme che coaguli coesemente tali proposte in un modello politico-economico di sviluppo ed una visione organica:

Un Modello Politico-Economico di Smart Lazio 2025

Smart Lazio 2025 si differenzierà nettamente dalla prima generazione di “smart city” e “smart region”, in cui “smart” è stato sinonimo di cieco aumento della spesa e adozione delle tecnologie informatiche nel territorio e nell’amministrazione, con impatti non  solo dubbi sulla sicurezza e privacy, e spesso trascurabili su sviluppo, occupazione, ed efficientamento dei servizi.

Smart Lazio 2025 perseguirà sviluppo economico a prova di futuro che – invece di sovvenzionare settori ormai destinati alla delocalizzazione, disintermediazione o dematerializzazione – punti decisamente su nicchie di eccellenza in settori strategici in espansione per i quali vi siano nella regione eccellenze in termini di vocazione e risorse.

Dato il forte ritardo nella ricerca, e il deperimento del suo tessuto economico innovativo, oltre a difendere il settore turistico e agroalimentare, è necessario per il Lazio puntare a creare una sostenibile competitività globale in mirati sotto-settori, specie informatici, che saranno dominanti e sui quali si hanno già diffuse competenze avanzate, attraverso strategie di sviluppo di discontinuità, che gli economisti chiamano leapfrogging (“salto a rana”).

Smart Lazio 2025 aspira a divenire modello di riferimento per altre regioni europee, e per lo stato italiano, in un’era in cui l’economia sarà sempre più dominata dalla leadership in intelligenza artificiale e cybersicurezza. Un’era che costituisce un’enorme sfida per il futuro del lavoro e reddito dei cittadini laziali, derivanti da incipiente dematerializzazione e automazione di interi settori industriali, e la conseguente enorme concentrazione di profitti in pochi colossi informatici esteri.

Ma fortunatamente, la leadership e l’adozione in larga scala di tali tecnologie dirompenti – dalla blockchain, alla sanità predittiva, alle auto autonome – dipendono crucialmente da standard e tecnologie di cybersicurezza radicalmente più avanzate di quelli esistenti, fortemente  compromesse da agenzie di sicurezza degli stati più potenti, centrate nel creare e mantenere vulnerabilità ad ogni livello, anche nei sistemi critici, a scopo di spionaggio e antiterrorismo.

Nella sanità, le potenzialità del digitale di apportare risparmi e miglioramenti nei servizi sono immense, specie con l’intelligenza artificiale,  come la sanità predittiva. Ma una loro piena adozione e autorizzazione in larga scala, come per le auto autonome, rimarrà una mera promessa per anni, poichè una loro piena applicazione porterebbe inaccettabili rischi per la salute e la privacy dei cittadini.

Smart Lazio 2025 applicherà quindi un modello politico-economico che crea un ciclo economicamente e socialmente virtuoso attraverso tre elementi: (a) la creazione di una leadership in standards per la PA di sicurezza e privacy per sistemi di comunicazione, servizi al cittadino e intelligenza artificiale; (b) l’indirizzo mirato di fondi Europei, e utilizzo di bandi di “pre-commercial procurement”, ovvero che stimolino investimenti privati in larga scala d’innovazione in tali ambiti, localizzati fisicamente e fiscalmente nel Lazio; (c) aggressive politiche di re-inidirizzo –  verso reddito di cittadinanza e riqualificazione professionali –  dei proventi fiscali derivanti da tali profitti, e dai risparmi nella PA per l’efficientamento dei servizi.

Segue un diagramma che rappresenta graficamente il modello (politico-) economico del Trustless Computing Cluster e Campus, che costituirebbe elemento centrale do Smart Lazio 2025:

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Rufo Guerreschi